Festival di Cannes 2023

Catherine Deneuve dichiara aperto il festival con una poesia per l’Ucraina

In chiusura di cerimonia è salita sul palco Catherine Deneuve che quest’anno campeggia sul manifesto. Chiamata dalla figlia Chiara Mastroianni, la diva francese prima di dichiarare aperta questa edizione del festival di Cannes ha voluto ricordare “chi vive tutt’altra vita, penso molto all’Ucraina…”. Il commiato è con le parole di una poetessa ucraina Lessia Oukraïnka e la sua poesia Speranza.

 

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Standing ovation in sala per Michael Douglas che si commuove e applaude il pubblico in sala. “Wow, che abbraccio – dice salendo sul palco della Sala Lumière del Palais – Grazie per questo onore significa molto per me perché esistono centinaia di festival ma solo un festival di Cannes. Io sono più vecchio del festival e ho ricordi bellissimi: la possibilità di parlare con persone di tutto il mondo del cinema. Dopo anni di pandemia e con una guerra che divide il mondo il festival ci ricorda il nostro punto di convergenza, che il cinema può unire gli esseri umani”. Poi l’attore ha voluto rendere omaggio “ai tre pilastri della sua formazione: gli anni della mia scuola nel Connecticut, quattro anni con Karl Malden una masterclass grazie alla generosità di un attore che ha lavorato con Marlon Brando nella serie Le strade di San Francisco e poi mio padre Kirk, la sua forza e il suo lavoro ammirabile mi sono stati di esempio. Per il pubblico era un’icona ma per me un padre. Lo vedevo con Tony Curtis e Frank Sinatra, uomini con le loro debolezze. Mio padre aveva portato a Broadway Qualcuno volò sul nido del cuculo e io l’ho portato al cinema. Alla mia sposa Catherine e a mia figlia Carys indirizzo tutto il mio amore e le ringrazio per le mie assenze. Ho lavorato per otto mesi qui in Francia, un’esperienza incredibile per la serie su Benjamin Franklin che mi ha fatto ricordare l’importanza della Francia nella creazione degli Stati Uniti. A Cannes e a tutta la Francia voglio dire (in francese, ndr.) Vi abbraccio di tutto il cuore e molte grazie”.

 

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Mi sono innamorato di te. Parte con Luigi Tenco cantato da Chiara Mastroianni la cerimonia di apertura della settantaseiesima edizione di Cannes. La madrina dopo aver intonato il brano celebre dà il via al festival ricordando il potere del cinema anche “in questo periodo folle e caotico ma il cinema appartiene alla vita e ne è il suo specchio. Il festival è nato come esaltazione della nostra libertà mentre l’Europa bruciava nel 1939 per combattere il fascismo in crescita. Oggi inizia un’epopea appassionante con i film che vengono da 27 paesi, questa sera c’è Maiwenn che apre le danze. Che il rapimento ci conquisti e il cinema ci accompagni”.

 

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Scortato dalle sue donne del cuore, la moglie Catherine Zeta Jones e la figlia ventenne Carys Zeta, ecco Michael Douglas fare il suo ingresso al Palais du festival dove gli verrà assegnata una Palma d’oro alla carriera.

 

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Se sui social c’è chi lo boicotta e lo contesta sotto l’ashtag #Cannesyounot lanciato da una giornalista amica di Amber Heard, sul tappeto rosso è un’ovazione. Quando Johnny Depp arriva sulla Montée de Marche per il film inaugurale Jeanne Du Barry dove interpreta Luigi XV giovani e meno giovani donne si lanciano oltre le transenne per selfie, autografi, baci e abbracci. Se ci si aspettava una contestazione sul tappeto rosso non c’è stata.

 

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Due francesi, due americani, il presidente svedese, una zambiana naturalizzata inglese, un argentino e una marocchina, un afgano: nove giurati per la Palma d’oro. Ecco la giuria della settantaseiesima edizione del festival di Cannes.

 

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L’attrice Elle Fanning, protagonista della serie in costume su Caterina di Russia, è protagonista del tappeto rosso del film di apertura Jeanne Du Barry. Abito gioiello che le calza a pennello.

 

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Il premio Oscar Helen Mirren sul tappeto rosso di Cannes 2023 in un look a metà tra la fata turchina di Pinocchio e la regina Carlotta di Bridgerton, abito e pettinatura intonata. Semplicemente stupenda.

 

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Uma Thurman, indimenticabile Mia Wallace nella Palma d’oro di Quentin Tarantino a Cannes Pulp Fiction, quest’anno sul tappeto rosso dell’inaugurazione. Sempre per la serie da mamma a figlia, per il film di Wes Anderson sbarcherà invece la figlia Maya Hawke. Intanto stasera le fa da cavaliere il figlio, Levon Roan Thurman-Hawke.

 

 

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Non si è limitata a campeggiare sui manifesti del festival ma madame Catherine Deneuve ha partecipato all’inaugurazione che quest’anno sarà condotta da sua figlia, Chiara Mastroianni. In questa edizione c’è anche il debutto della nipotina, la ventenne Anna Biolay.

 

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Uno dei figli del festival di Cannes è sicuramente l’attore e regista enfant prodige canadese Xavier Dolan, molte volte in concorso al festival, qualche volta vincitore e anche in giuria nel 2015.

 

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John C. Reilly, Presidente della giuria per la sezione Un Certain Regard con i membri Alice Winocour, Paula Beer, Davy Chou e Emilie Dequenne.

 

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Il delegato generale Thierry Frémaux e la presidente Iris Knobloch al suo debutto (ha sostituito Pierre Lescure diventando la prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia del festival) aspettano sulla cima della Montée de Marche gli ospiti.

 

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Tappeto rosso con famiglia per il regista maliano Souleymane Cissé che domani sarà premiato a Cannes con la Carrosse d’Or nella sezione Quinzaine des cinéastes. 82 anni, una dozzina di film è attualmente il presidente del UCECAO, l’Associazione dei Registi e dei Produttori di Cinema e Arti Audiovisive dell’Africa Occidentale.

 

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Con un bellissimo abito tappeto la prima attrice a calcare il tappeto rosso della settantaseiesima edizione del festival di Cannes è l’attrice cinese Fan Bingbing. Attrice, cantante e produttrice, classe 1981, Fan Bingbing dopo aver partecipato a vari film hollywoodiani (da X-men a Iron man 3) lo scorso anno ha fatto parte del Segret Team 355 con Jessica Chastain e Penélope Cruz.

 

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Il primo premiato di questa settantaseiesima edizione è l’attore americano Michael Douglas, 78 anni, una lunghissima carriera a Hollywood. Figlio d’arte, esordio tv con Le strade di San Francisco, un primo Oscar da produttore (per Qualcuno volò sul nido del cuculo), una lunghissima fila di titoli per il grande schermo dalle commedie avventurose con Kathleen Turner ai film che lo imposero come sex symbol negli anni Novanta (Attrazione fatale, Basic Instinct). In occasione del riconoscimento la presentazione di un documentario Michael Douglas, le Fils Prodige di Amine Mestari che racconta il percorso del divo nell’accettare la somiglianza con suo padre per affermare la sua differenza. Una lunga intervista all’attore intervallata da molto materiale di repertorio per ricostruire il complesso rapporto con papà Kirk, una chiacchierata confidenziale in cui racconta i suoi problemi con alcol e droghe, il dolore per il figlio Cameron e la bellezza di essere diventato nonno.

 

(ansa)

LA REPUBBLICA