
MONSIEUR DIOR SECONDO PHILIPPE STARCK, FUORISALONE DI MILANO

Quando mi è stato chiesto di dare una mia visione della Medallion Chair ho pensato che l’unica operazione possibile fosse togliere, andare allo scheletro” racconta Starck, “e lì ho scoperto una struttura bellissima, luminosa, leggera”.
Che è anche la giustificazione dell’alluminio nella sua purezza, a specchio o satinato, “con la sua forza di durare, di passare attraverso le generazioni e che è la vera scelta sostenibile, visto che si parla molto del tema, perché lo acquisti una volta e rimane intatto per decenni”: continuo e immutato. Eppure, lì c’è ancora molto del tratto del creatore della sedia invisibile, ci sono la sua verve scattante delle linee agili, l’irriverenza di chi non si lascia intimorire da un totem e si diverte a smontarlo e ricomporlo. Con la poltrona Monsieur cambiano le carte in tavola: ci sono un corpo più solido, terreno, e un uomo da raccontare; un uomo di genio e valori, un visionario gentile, capace, in un’epoca di desolazione, di mettere in piedi un impero sicuro.
L’installazione è un piacere per i sensi, una pausa dalla frenesia, non solo dal Salone del Mobile ma della modernità, che però di quella stessa modernità si serve per meravigliare. “L’ho vista in anteprima e mi è venuta la pelle d’oca”, parola di Philippe Starck. Scendiamo nella penombra di una grande stanza che si accende in una parete a LED. Una curva luminosa su cui scorrono onde di metallo liquido, geometrie, linee e turbini della nostra Medallion; un caleidoscopio infinito. Intorno, sospese al soffitto, danzano le mademoiselle. Si muovono sulle articolate composizioni sonore scritte dal collettivo Soundwalk Collective: un crescendo di note neoclassich, sferzate dall’elettronica e dalla voce, per poi risalire e lasciare il campo libero al padrone di casa.
Possiamo scendere, girare dentro e intorno allo spazio espositivo, avvicinarci ai complementi che accompagnano quest’avventura di Dior nel segmento home, alcuni sgabelli, tavolini su cui il marmo sembra più lieve di una piuma. La strada è aperta, “è la couture del design, che è meglio del lusso, perché non esagera ma richiede il massimo”.
Palazzo Citterio – Dior by Philippe Starck
via Brera 12, Milano
18-23 aprile
18, 19, 20, 22 aprile dalle ore 9:00 alle 22:00 (ultimo ingresso)
21 aprile dalle ore 11:00 alle 22:00 (ultimo ingresso)
23 aprile dalle ore 9:00 alle 20:00 (ultimo ingresso)